In Valle d’Aosta, la percentuale dei tumori cutanei è più elevata rispetto al resto d’Italia: questo dato è conseguente alla possibile relazione tra una popolazione che comprende molti soggetti di pelle chiara e la notevole esposizione a irradiazione di raggi UV.

In particolare, ci sono diverse categorie professionali soggette a rischio maggiore, gli addetti agli impianti di risalita, i maestri di sci, le guide alpine, gli agricoltori e le guardie forestali.

I nei meritano un controllo accurato e costante, specie in soggetti con la pelle chiara, che sono esposti molto al sole o che hanno una familiarità per melanoma. Grazie all’utilizzo di apparecchiature (dermatoscopi) si può effettuare una diagnosi precoce del melanoma che, se individuato e asportato ai primissimi stadi di sviluppo, nella maggior parte dei casi non ha conseguenze ulteriori”, sottolinea la dottoressa Gibelli.

A fianco dei controlli, che dovrebbero essere costanti, la prevenzione riveste un ruolo fondamentale per ridurre i rischi: “Occorre evitare gli eccessi di esposizione solare, specie nelle ore centrali della giornata, e utilizzare sempre una fotoprotezione adeguata. È da sconsigliare l’esposizione nei primi mesi di vita e sarebbero da evitare il più possibile le scottature specie nei bambini: è scientificamente dimostrato che le bruciature nei primi 14 anni di vita sono responsabili di una maggior insorgenza di tumori della pelle”, aggiunge la dottoressa.

Oltre a queste cautele, quando ci si espone al sole, è consigliato utilizzare occhiali da sole e cappelli, specie per gli uomini con diradamento dei capelli, far controllare periodicamente nei o lesioni pigmentate, senza dimenticare di rivolgersi al medico in caso di insorgenza di lesioni anche non pigmentate che una volta insorte non guariscono spontaneamente dopo qualche mese.

Al Gruppo IRV, la tecnologia più avanzata
Per la diagnosi precoce del melanoma Il Gruppo IRV è dotato di un Videodermatoscopio digitale, un’apparecchiatura di ultima generazione che si utilizza per la mappatura dei nei. Questo strumento consente al dermatologo di aumentare del 30-50 per cento la capacità di osservare una lesione, permettendo così di vedere molto meglio particolari importanti rispetto alla sola visita clinica e di archiviarli sul computer.

Dott.ssa Emanuela Gibelli 

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